UN FILMATO COMMEMORATIVO PER I 60 ANNI DALLA MORTE DI PAPA GIOVANNI XXIII

L’Ente Bergamaschi nel Mondo rende omaggio a Papa Giovanni XXIII

1963-2023: 60 anni dalla morte di Papa Giovanni XXIII, il “papa emigrante”

UN PAPA EMIGRANTE

Il 28 ottobre 1958, il patriarca di Venezia Card. Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto papa, per il cui ufficio si impose il nome di Giovanni XXIII. Il successivo 4 novembre fu incoronato 261° pontefice.

Era “il papa bergamasco”, papa Giovanni XXIII: nato a Sotto il Monte, fu l’emigrante bergamasco più illustre, avendo condotto attività diplomatiche all’estero per ben 28 anni, dal 1925 al 1953. Nel 1925, infatti, è in Bulgaria, quale Visitatore Apostolico; nel 1935, in Turchia e Grecia, quale Delegato; e poi, nel 1944 in Francia, come Nunzio Apostolico. Il 12 gennaio 1953 papa Pio XII lo promosse a cardinale e il 15 gennaio lo nominò vescovo patriarca di Venezia. Qui, vi rimase fino al 1958, quando partì per il Conclave.

La morte lo colse il 3 giugno 1963. Era pomeriggio, la febbre di Papa Roncalli, gravemente malato (aveva da tempo un tumore allo stomaco), raggiunge i 42 gradi: alle 19.49 dello stesso giorno, il Santo Padre muore. Aveva poco più di 81 anni. “Perché piangere? E’ un momento di gioia questo, un momento di gloria” sono state le sue ultime parole, rivolte al segretario, mons. Loris Francesco Capovilla.

UN FILMATO PER IL 60° ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE

Nella ricorrenza dei sessant’anni dalla sua morte, l’Ente Bergamaschi nel Mondo, su ideazione del Circolo del Regno Unito dell’EBM, ricorda la grande figura del “Papa buono”, il cosiddetto “papa emigrante”, proponendo ai suoi emigranti ed ex-emigranti, in forma di filmato, una serie di testimonianze sulla vita e la figura di Papa Giovanni: commenti e pensieri, aneddoti personali e ricordi, che rimandano al grande pontefice bergamasco. A corredo fotografie e filmati dell’epoca.

Un atto doveroso, soprattutto verso quei bergamaschi che hanno vissuto (e vivono) l’esperienza dell’emigrazione, e che vedono in San Giovanni XXIII (è stato canonizzato il 27 aprile 2014) il loro “santo protettore”: non c’è famiglia bergamasca all’estero, infatti, che non abbia in casa un’immagine di San Giovanni XXIII.

UN PAPA INNOVATORE

Tutti lo ricordano come “il papa buono”, ma Giovanni XXIII fu anche altro: testimone e protagonista di una società in rapida trasformazione. Il Papa che ha indetto il Concilio Vaticano II ha intuito che anche la Chiesa cattolica doveva accettare la sfida del cambiamento, al suo interno e su scala internazionale. In questo senso Roncalli è stato il primo Papa di un mondo globalizzato, in cui si sgretolavano le antiche frontiere e si aprivano nuovi scenari di dialogo con il mondo.

Angelo Roncalli fu un papa davvero innovatore per quei tempi, un papa che seppe portare una ventata di novità e freschezza nella Chiesa del secondo dopoguerra, ancora legata a riti consolidati da secoli. Papa Giovanni XXIII fu un uomo di gesti straordinari sia a livello storico, ad esempio il suo intervento per risolvere la crisi dei missili di Cuba ed il Concilio Vaticano II, sia anche e soprattutto a livello umano, le sue visite ai malati ed ai carcerati, cose impensabili per l’apparato ecclesiastico di quei tempi.

“IL DISCORSO DELLA LUNA”

Uno dei più celebri discorsi di papa Giovanni XXIII è quello conosciuto come “Il discorso della luna”. L’11 ottobre 1962, durante la serata di apertura del Concilio Vaticano II, piazza San Pietro era gremita di fedeli, oltre 200.000, che, seppur non comprendevano a fondo il valore teologico dell’evento, ne percepivano la storicità, la sua importanza per la Chiesa e per il mondo. Chiamato a gran voce ad affacciarsi alla finestra del Palazzo Apostolico, cosa mai immaginata fino ad allora, papa Giovanni disse che non voleva parlare, ma solo benedire i presenti. Ma, davanti a quello spettacolo di piazza, illuminato da migliaia di fiaccole, non potè sottrarsi alla richiesta. Si sporse dalla finestra e condivise con la piazza la soddisfazione per il raggiungimento del grande traguardo: l’apertura del Concilio Vaticano II.

                                                                 

«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma riassume tutte le voci del mondo. E qui di fatto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si sia affrettata stasera. Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata di pace… Sì, di pace: “Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà’.

Se domandassi, se potessi chiedere ora a ciascuno: voi da che parte venite? I figli di Roma, che sono qui specialmente rappresentati, risponderebbero: ah, noi siamo i figli più vicini, e voi siete il nostro vescovo. Ebbene, figlioli di Roma, voi sentite veramente di rappresentare la ‘Roma caput mundi’, la capitale del mondo, così come per disegno della Provvidenza è stata chiamata ad essere attraverso i secoli.

La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore… Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell’incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c’è, qualche cosa che ci può tenere un po’ in difficoltà… Tornando a casa, troverete i bambini.

Date loro una carezza e dite: “Questa è la carezza del Papa”. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Sappiano gli afflitti che il Papa è con i suoi figli specie nelle ore della mestizia e dell’amarezza… E poi tutti insieme ci animiamo: cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino. Addio, figlioli. Alla benedizione aggiungo l’augurio della buona notte».

 

 

Il filmato commemorativo su Papa Giovanni XXIII è visibile sul canale youtube dell’EBM. Per facilità, cliccare su questo link:

(109) Ente Bergamaschi nel Mondo – EBM – YouTube

Si ringraziano Tiziano Piazza (project creator e editing del filmato) e Nicola Del Prato (riprese, montaggio e post-produzione).