1° OTTOBRE, SANTUARIO DELLA MADONNA DI ALTINO: CANTI LITURGICI IN DIALETTO BERGAMASCO CON LA CORAL “GIUSEPPE VERDI” DI BOTUVERA’ (BRASILE)

La “Giornata Mariana”, l’iniziativa di animazione religiosa, promossa dalla parrocchia di S.Maria Assunta e San Giacomo Apostolo di Vall’Alta di Albino, che punta ad allietare con il canto di liturgia le Messe domenicali in programma durante l’anno al santuario della Madonna di Altino, si arricchisce di una corale internazionale.

A salire ai 900 metri del Colle di Altino, domenica 1° ottobre, alle 10.30, ci sarà il Coral “Giuseppe Verdi”, espressione del Circolo dei Bergamaschi di Botuverà, nello Stato di Santa Caterina, in Brasile, che fa parte del vasto network dell’Ente Bergamaschi nel Mondo.

Una corale brasiliana, dalla lunga storia, essendo stata fondata il 19 marzo 2003 (quindi, 110 anni fa!), espressione dell’Associação Italiana Coral São José de Botuverá. Composta da una ventina di membri, ha come direttore il maestro Eduardo Cunha e come fisarmonicista Moacir Merizio.

Rinomata e stimata nella società di Santa Catarina, perché dichiarata “realtà di pubblica utilità”, sia in ambito comunale che a livello statale, la Coral “Giuseppe Verdi” ha un repertorio molto particolare: canti popolari italiani, per promuovere la musica corale italiana e favorire l’apprendimento della lingua italiana, ma soprattutto un’intera Messa con canti in dialetto bergamasco. E’ questa la sua originalità, che l’ha fatta conoscere ed apprezzare in tutto il Brasile.

“La Messa in dialetto bergamasco è il punto più alto del nostro repertorio – spiega il referente della corale, Fabio Maestri Bagio – Crediamo che Botuverà sia l’unica città fuori dall’Italia che celebra la Messa in dialetto. E’ un orgoglio per noi, pronipoti di emigranti bergamaschi, provenienti dalla Bassa Bergamasca e dalla Cremasca, salvare e mantenere la nostra cultura bergamasca”.

Botuverà è una cittadina della valle del fiume Itajaì, nello Stato di Santa Caterina, in Brasile. Qui, dal 2007, è presente un Circolo dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, registrato come Circolo Bergamasco di Botuverà. Un gruppo di bergamaschi di quarta e quinta generazione, discendenti di quelle 33 famiglie bergamasche (soprattutto di Treviglio, Caravaggio e Cremasca, in genere) che nel 1876 emigrarono in Brasile per cercar fortuna: risalirono il fiume Itajaì e iniziarono a coltivare la terra. All’inizio quella campagna fu chiamata Porto Franco, poi Botuverà, che in lingua indio vuol dire “pietra preziosa” o “montagne brillanti”. Quei pionieri, alla luce degli archivi, si chiamavano Aloni, Betinelli, Bosio, Bonomini, Colombi,  Comandolli, Pedrini, Molinari, Tirloni, Gianesini, Maestri, Merisio, Raimondi, Rampelotti, Dognini, Morelli, Tomio.

Per vari motivi, fra cui l’isolamento di questa microregione, Botuverà è una “piccola Bergamo” in Brasile: qui, il 90% della popolazione parla una lingua che è un misto fra bergamasco e portoghese, ha conservato le tradizioni orobiche, come il gioco delle bocce e della morra, ha gelosamente tramandato i piatti tipici della bergamasca, come la polenta, ma soprattutto “si sente bergamasca”, anche dopo 150 anni di emigrazione. Ora, è un centro industriale, aperto anche al turismo, per via delle sue bellezze naturali, e conta quasi 4.500 abitanti.

Da segnalare che il 19 maggio 2018 è stato siglato un gemellaggio far Botuverà e Caravaggio, e si stanno facendo ricerche negli archivi comunali e parrocchiali su battesimi e matrimoni di persone che dalla Bassa Bergamasca sono emigrate in Brasile.

A sottolineare la “bergamaschità” della gente di Botuverà il fatto che qui dal 1996, su permesso del Papa, si celebra almeno una volta all’anno la Messa in dialetto bergamasco (“Sa dìs la Mèssa ‘n bergamasch”); inoltre, si organizza la “Festa bergamasca”, con canti popolari “made in Bergamo e piatti nostrani; e, poi, si elegge addirittura “Miss Bergamasca”, con le donne che sfilano in passerella rigorosamente in costumi tipici bergamaschi.

Dal 4 giugno 2007 è presente un Circolo dell’Ente Bergamaschi nel Mondo (EBM), nato a San Pellegrino nello stesso anno, dopo che i membri della Coral “Giuseppe Verdì” si sono recati a Bergamo per partecipare al Raduno Internazionale dei Bergamaschi nel Mondo. Un gruppo ben affiatato, che punta a riunire e integrare tutti i discendenti italo-bergamaschi di Botuverá e della regione, per formare e rafforzare i legami di relazione con la Provincia di Bergamo. Presidente: Nicolao Esperandio Maestri. Vicepresidente: Moacir Merizio. Tesoriere: Fabio Maestri Bagio.  E la sua massima espressione è proprio la Coral “São José”, un gruppo a quattro voci, una vera e propria istituzione nella cittadina brasiliana, avendo iniziato la sua attività artistica nel lontano 1920. Per la cronaca, il primo leader fu Tranquillante Pedrini, calzolaio.

Durante la Messa delle 10.30 di domenica 1° ottobre, come stabilito dall’Ufficio di Liturgia della Curia di Bergamo (sezione Musica Sacra), quattro saranno i canti offerti in dialetto bergamasco: ingresso, offertorio, comunione e finale (gli altri in italiano o latino). Una bella occasione per saggiare il dialetto bergamasco anche nella celebrazione liturgica.

 

T.P.