IL CORAL “GIUSEPPE VERDI” DI BOTUVERA’ RICEVUTO IN PROVINCIA DI BERGAMO

Un momento di incontro istituzionale e di festa condivisa il 27 settembre, nel pomeriggio, in Provincia di Bergamo. A riempire la sala consiliare con il suo carico di storia, cultura e tradizione bergamasca, ma soprattutto di ricordi, aneddoti e racconti, è stato il Coral “Giuseppe Verdi” di Botuverà (Stato di Santa Caterina), in Brasile.

Dopo una settimana di soggiorno in terra di Bergamo, dove ha offerto già tre animazioni con canti liturgici in dialetto bergamasco, durante altrettante Messe (nella chiesa parrocchiale di Boltiere, in occasione della festa patronale di Sant’Aurelia; al santuario della Madonna della Cornabusa, a Sant’Omobono Terme; nella chiesa dei SS Bartolomeo e Stefano, a Bergamo), i 20 coristi brasiliani hanno incontrato le autorità provinciali, presso la sede della Provincia di Bergamo, in via Tasso, 8.

Accompagnati dal presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo Carlo Personeni, dal presidente onorario dell’EBM Santo Locatelli e dal consigliere dell’EBM con delega agli ex-emigranti Diego Rodeschini, il folto gruppo ha ricevuto il saluto ufficiale del presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi e del vicepresidente Matteo Macoli. Presente anche Vittorio Previtali, referente del gruppo “Gioppini di Bergamo, ma anche cavaliere jure pleno del Ducato di Piazza Pontida. Saluti anche da parte del pittore e poeta Augusto Sciacca, in rappresentanza del mondo culturale e artistico di Bergamo.

                                                                 

Oltre ai saluti, non sono mancate alcune canzoni in dialetto bergamasco, come “Arda Berghem”. Quindi, scambio di doni: il presidente Gandolfi ha regalato al coral il gagliardetto della Provincia di Bergamo e alcuni libri; il coral, dal canto, suo, una statua della Nostra Senhora da Conceicao Aparecida (Nostra Signora della Concezione che è apparsa), patrona del Brasile; mentre l’Ente Bergamaschi nel Mondo il gagliardetto di rappresentanza, il libro sui 50 anni dell’EBM e altri volumi sulla storia e le bellezze naturali di Bergamo.

“Questa è la vostra casa – ha esordito il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, nonché sindaco di Treviolo – Noi siamo qui a braccia aperte ad accogliervi, voi che con il vostro lavoro avete e state esaltando Bergamo nel mondo. Proprio per il contributo che voi date al mantenimento delle tradizioni bergamasche anche fuori dalla nostra provincia, Bergamo c’è ed è sempre con voi. Ma attenti, Bergamo non è soltanto polenta, è cuore, tanto cuore”.

“Oggi è una bella giornata per Bergamo – ha aggiunto il vicepresidente, nonché sindaco di Ponte San Pietro, Matteo Macoli (è anche consigliere dell’Ente Bergamaschi nel Mondo) – Avere qui i discendenti di quei bergamaschi che oltre cento anni fa hanno lasciato la loro terra di origine per cercare fortuna, in questo caso, in Brasile, è per noi motivo di orgoglio. Portate alto nel mondo il nome di Bergamo e lo fate mettendo in pratica i valori propri della bergamaschità. Siete da ringraziare per quello che fate. Bergamo vi sarà sempre riconoscente”.

Ringraziamenti alla Provincia di Bergamo sono giunti dal presidente dell’EBM Carlo Personeni, che ha sottolineato “l’attenzione dimostrata in questi anni dall’ente provinciale nel sostenere le iniziative e i progetti dell’EBM: una vicinanza di sentire, nella direzione di mantenere vive le tradizioni bergamasche, in terra orobica e nelle varie parti del mondo, dove sono presenti comunità bergamasche; e un generoso sostegno economico, che dà ossigeno alla realizzazione dei programmi dell’EBM”.

Ricco di aneddoti storici e riferimenti alla storia dell’EBM il contributo fornito dal presidente onorario dell’EBM Santo Locatelli.

Fondata nel lontano 1920, la corale è una espressione del Circolo Bergamasco di Botuverà, che fa parte, con un circolo fondato nel 2007, della grande famiglia dell’Ente Bergamaschi nel Mondo.

Da segnalare che a Botuverà si continua a parlare il dialetto bergamasco, una testimonianza preziosa del forte legame che intercorre tra i discendenti di quarta e quinta generazione delle 33 famiglie di bergamaschi emigrati dal 1876 in cerca di fortuna e le loro radici orobiche. Il dialetto, tramandato di generazione in generazione, e anche studiato in collaborazione con poeti bergamaschi, è un elemento qualificante dell’identità culturale della comunità bergamasca in Brasile. La corale svolge anche un ruolo significativo nel mantenere viva la lingua e la cultura bergamasca attraverso la musica: appunto, il repertorio è ricco di canti liturgici e canzoni in dialetto bergamasco; e ogni anno viene officiata una Messa tutta in dialetto bergamasco.

La permanenza della corale in Bergamasca fino al 7 ottobre prevede altre animazioni con canti liturgici in dialetto bergamasco in diverse chiese e santuari (chiesa parrocchiale di Sotto il Monte e santuario della Madonna di Altino, a Vall’Alta di Albino).