NEMBRO, 7 AGOSTO: 28^ FESTA DELL’EMIGRANTE:

Tornano a casa gli emigranti di Nembro. L’occasione è data non solo dalle ferie estive, ma anche dalla ricorrenza della Madonna dello Zuccarello, in programma l’8 agosto, alla quale sono molto devoti.

Un tempo, infatti, non c’era emigrante che lasciasse il paese senza prima salire alla “Madonna del Colle”, per affidarsi alla protezione della Vergine Addolorata. Oggi, le cose sono un po’ cambiate: gli emigranti che ritornano a Nembro durante l’estate sono sempre di meno. Ciò non toglie che la tradizione rimanga ancora viva. E, così, da 28 anni l’associazione “Nembresi nel mondo”, diretta da Lino Rota e dalla moglie Mariuccia Abondio, in collaborazione con il Comune di Nembro e l’Ufficio Migranti della Diocesi di Bergamo, organizza, la “Festa dell’Emigrante”, che anche quest’anno, è in programma nel giorno di vigilia della Madonna dello Zuccarello, cioè lunedì 7 agosto.

Ma già venerdì 4 agosto, alle 21, presso il Museo della Miniera e dell’Emigrazione, in via Lonzo, è previsto un momento di riflessione sul fenomeno migratorio, dal titolo “Cinema in miniera”: per l’occasione, verrà proiettato il film-documentario “Non far rumore”, di Alessandra Rossi e Mario Maellaro, un racconto intenso e toccante dell’infanzia negata ai figli di emigranti italiani in Svizzera, tra il 1950 e il 1980.

Ed eccoci a lunedì 7 agosto, vigilia della Festa della Madonna dello Zuccarello, momento culminante, con la 28^ “Festa dell’Emigrante”: alle 10.30, il ritrovo, presso il Museo della Miniera; alle 11, la S.Messa (in caso di maltempo al santuario dello Zuccarello); alle 11.30 saluto delle autorità locali (presente Carlo Personeni, presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo) e cerimonia di commemorazione delle vittime della tragedia mineraria di Marcinelle, a 67 anni dall’evento: 8 agosto 1956, a “Le Bois du Cazier”, nelle miniere di Marcinelle, in Belgio, per un incendio a 1.000 metri di profondità morirono 262 minatori, di cui 136 italiani, e di questi un bergamasco, tale Assunto Benzoni di Endine Gaiano. Come è tradizione, i morti nella tragedia in Belgio verranno ricordati uno per uno, chiamati per nome, e per ognuno di loro verrà risuonato un rintocco di campana.