UN SUCCESSO LA “FESTA BERGAMASCA”, A BOTUVERA’

E, alla fine, è stato un successo. Grandi preparativi, grandi attese, incontri, contatti, sopralluoghi,… Poi, finalmente, dal 2 al 4 settembre, si sono accese le luci, e la 28^ “Festa Bergamasca”, così tanto attesa dalla comunità di Botuverà ha avuto inizio.

                       

Tradizionalmente la festa si svolge in occasione dell’anniversario della nascita della città, il 9 di giugno, ma quest’anno gli organizzatori hanno deciso di ritardare di qualche mese le celebrazioni, a causa dell’emergenza sanitaria collegata alla pandemia da Covid-19, che ancora stava preoccupando.

Per non correre rischi, la festa è stata spostata a settembre. E si è svolta alla grande, riscuotendo un grande successo, soprattutto di pubblico, che è accorso numeroso durante i tre giorni della festa.

Coordinata dal Circolo dei Bergamaschi di Botuverà, con la forte collaborazione del Comune di Botuverà, nella persona del sindaco Alcir Merizio, la festa ha avuto il suo momento culminante nella tradizionale “Messa in Bergamasco”, il 4 settembre, intesa come forma di celebrazione della colonizzazione italiana del Comune, in particolare proveniente dalla provincia bergamasca, a fine Ottocento. E il dialetto bergamasco, portato da questi emigranti, continua ad essere parlato in questa zona dello Stato di Santa Caterina, in Brasile. Un elemento distintivo, di identità linguistica e culturale bergamasca, fortemente coltivato dagli abitanti di Botuverà.

 

“La Messa in dialetto bergamasco è il punto più alto della festa – ha affermato il sindaco Alcir Merizio alla giornalista Barbara Sales del giornale “O Municipio”di Brusque – Crediamo che Botuverà sia l’unica città fuori dall’Italia che celebra la Messa in dialetto. E’ un orgoglio per noi. La “Festa Bergamasca” è organizzata giustamente per questo, salvare e mantenere la nostra cultura bergamasca”.

Ad animare la Messa c’era, come sempre, il Coral “Giuseppe Verdi”, famoso in tutta la regione per proporre canzoni in dialetto bergamasco.

Come detto, la “Festa Bergamasca” è nata nel 1992, con l’obiettivo di mantenere viva la tradizione italo-bergamasca, in particolare le feste, gli usi e i costumi, il dialetto, le canzoni e le danze, e anche i cibi tipici introdotti dagli immigrati. La “Festa Bergamasca” è un segno di ringraziamento verso i fondatori della città, provenienti quasi tutti dalla provincia di Bergamo e dal cremasco, intorno al 1876. Un momento di festa, per tramandare la storia e la cultura dei primi colonizzatori di questa terra, proponendo, oltre alla “Messa in Bergamasco”, anche una ricca tavola con piatti tipici, musica dal vivo e tanta allegria.

E proprio la gastronomia tipica italiana è stata la grande attrazione della festa, con un grande pranzo allestito per 1.500 persone dal ristorante Porto Franco (proprietario Adenir Alves) nel padiglione della chiesa madre di San Giuseppe. Fra i tanti piatti proposti, la polenta, la più apprezzata, simbolo di Botuverà, che da più di vent’anni vede come responsabile Rufino Paulini, che per ore ha mescolato la polenta con il suo “menadùr”, cioè il bastone di legno; a seguire, carne in umido, formaggi, maccheroni al sugo.

Poi, concerti, con l’Orchestra Sinfonica di Guabiruba, il gruppo “Balanejo”, il “Quartetto Italia Nostra”, la banda “Tche Chaleira”, la “Banda Talagaco”, la “Banda JJSV”, il gruppo “Ragazzi dei Monti”, il gruppo “Portal Gaucho” e la “Banda Dazaranha”.

E la bellezza della famiglia reale della “Festa Bergamasca 2022”: Leticia Dalabeneta, la Regina, Laryssa Pedrini e Gabriela Dalabeneta, prima e seconda Principessa. E ancora danze con il gruppo “Amici di Botuverà”.

“La “Festa Bergamasca” è stata l’occasione per il lancio ufficiale del francobollo commemorativo dei 60 anni del Comune di Botuverà.