LIVIO MAZZOLENI, DA VILLA D’ADDA ALLA NATIONAL GALLERY OF LONDON

“Volontà di esplorare il mondo e allargare i miei orizzonti, fare un’esperienza di vita che potesse rafforzarmi, ma anche andar via dall’Italia per frustrazione dovuta ad una difficile situazione lavorativa”. Così si racconta Livio Mazzoleni, 34 anni, di Villa d’Adda, dove vivono papà Ferdinando Mazzoleni con mamma Lucia Ferrari, e a Sotto il Monte il fratello Marcello: diploma al liceo scientifico Mascheroni di Bergamo e laurea in ingegneria edile-architettura al Politecnico di Milano (Polo Territoriale di Lecco), con valutazione di 110 e lode. Fra le sue prime esperienze, un anno e messo in uno studio di architettura di Sotto il Monte.

“In un primo momento, volevo rimanere in zona e trovare un’opportunità lavorativa vicino a casa – afferma Livio Mazzoleni – Poi, ricordando di aver fatto un tirocinio universitario a Londra, nel 2016, alla The Georgian Group, una charity, cioè un ente di beneficenza del Regno Unito che tutela l’architettura georgiana (1700 – 1837), nel gennaio 2019 decido di partire e volare Oltremanica, per crescere professionalmente, per mettermi alla prova. Ovviamente, quando sono arrivato ero senza un lavoro, senza un posto dove stare e senza particolari conoscenze. Devo ringraziare l’Ente Bergamaschi nel Mondo, e personalmente il presidente del Circolo di Londra Radames Bonaccorsi Ravelli, per il fondamentale aiuto e sostegno iniziale: mi trova un alloggio e un lavoro in una caffetteria. Intanto, contatto nuovamente questa charity, faccio un po’ di volontariato, trovandomi molto bene”.

“Dopo un periodo di stallo – continua Mazzoleni, che intanto si è associato al circolo londinese dell’EBM – ecco l’inizio di una serie di coincidenze, di incontri, di contatti, che mi portano a lavorare in uno studio di design, in un’azienda nord-irlandese di arredamento e nella nota azienda italiana di mobili Lema, che ha uno store a Londra, dove rimango alcuni mesi, lavorando come designer. Nel frattempo, continuo ad andare alla The Georgian Group. Qui, conosco un manager della National Gallery che mi invita ad inviare il mio curriculum, tenendo bene d’occhio il sito della galleria per un’eventuale chiamata. E questo avviene, siamo nel 2020: dopo una lunga selezione e tre colloqui, vengo assunto come building fabric coordinator. Che dire. Con tanta determinazione e una buona dose di fortuna, nel giro di due anni sono riuscito ad arrivare dove non avrei nemmeno sognato di essere: lavoravo nel Building Department della National Gallery e coordinavo tutti gli interventi di allestimento e costruzione che si fanno al suo interno, una specie di project manager interno”.

Ed ecco, il grande salto: nel luglio 2023, Livio Mazzoleni, forte ormai di una grossa esperienza nel settore, viene nominato Project manager della National Gallery di Londra, in carico che ha tuttora. In questi due anni, poi, ha ottenuto due grandi successi.

Nel 2024, infatti, In occasione dell’anniversario dei 200 anni di fondazione della National Gallery, ha coordinato il progetto di restauro della facciata della National Gallery, lo scrigno delle più preziose opere d’arte al mondo, mediante un delicato e lungo intervento di ripulitura, e con il ripristino della pietra all’originario aspetto del 1830.

L’ultima ripulitura risaliva agli Anni ’80 e lo smog di Londra aveva lasciato pesantemente il segno. Il progetto di restyling è stato finanziato da “The Giulia and Hans Rausing Trust”. “Siamo intervenuti togliendo gli strati di polvere accumulati nel tempo – sottolinea Livio Mazzoleni –   Io ho seguito tutto l’andamento dei lavori: pulizia conservativa a secco, rimozione dello sporco mediante spazzolamento, mantenimento della patina originale, tutto senza usare metodi aggressivi. A seguire, un passaggio con acqua riscaldata a 150 °, quindi con acqua vaporizzata a bassa pressione che ha tolto il primo strato di sporco. Dove c’era da andare un po’ più a fondo, all’acqua super-riscaldata è stato mescolato carbonato di calcio in polvere, leggermente abrasivo, oppure impacchi d’argilla portando così in superficie le incrostazioni più difficili da ripulire. In pratica, si è fatto la maschera alla facciata per liberare i pori. Inoltre, alcune riparazioni minori, dove la malta si era consumata. Insomma, è stato un intervento di pulizia molto conservativa, cercando di mantenere la facciata il più possibile come era nel 1800. Certo, non è stato facile, anche perché la facciata era stata realizzata con pietra di Portland, un materiale naturale relativamente morbido e poroso estratto nel Dorset, nel sud dell’Inghilterra”.

L’intervento di ripristino della facciata è durato quattro anni. Un lavoro realizzato con molta cura e attenzione, che ha restituito non solo ai londinesi, ma al mondo intero, un edificio monumentale straordinario. Apprezzamenti soprattutto da Re Carlo III, che è molto vicino alla National Gallery, perchè patrono e mecenate.

Quest’anno, poi, altri riconoscimenti, addirittura con stretta di mano da parte di re Carlo III e la regina Camilla. Oltre alla facciata, infatti, Livio Mazzoleni ha coordinato di lavori di manutenzione delle varie stanze espositive della National Gallery, modificando il percorso di visita, come pure il rifacimento dell’illuminazione, così da rendere il patrimonio museale più fruibile e godibile. E proprio i due regnanti, in visita alla galleria per svelare i loro ritratti ufficiali, si sono intrattenuti con Livio Mazzoleni, complimentandosi per i progetti realizzati per il bicentenario della famosa istituzione culturale.

Una storia a lieto fine, non c’è che dire, ma che fa emergere un messaggio importante per i tanti giovani che vogliono cercare lavoro all’estero. “Il consiglio che posso dare è quello di buttarsi sempre – aggiunge Livio Mazzoleni – Mai fermarsi ad un bivio, ma con determinazione andare in una direzione, prima o poi si trova la strada giusta; in breve, quello che conta è chi sei, poi le cose vanno a posto da sole. Comunque, devo ringraziare il presidente del Circolo del Regno Unito dell’EBM Radames Bonaccorsi Ravelli e il suo Consiglio Direttivo, per come mi hanno accolto, ospitato e aiutato parecchio all’inizio del mio arrivo a Londra. Un circolo molto attivo, che sostiene e assiste tanti altri ragazzi bergamaschi qui a Londra, un punto di riferimento importante per chi cerca un percorso lavorativo nella capitale e non solo”.

 

Foto L’Eco di Bergamo e Circolo dell’EBM del Regno Unito